Siamo a Faeto, in provincia di Foggia, un paesino con poco più di 600 abitanti. Vent’anni dopo la morte di Federico II, avvenuta nel 1250, gli Angioini inviarono un corpo di cavalieri scelti per annientare l’ultimo drappello di soldati saraceni fedeli all’imperatore svevo. Così nacquero Faeto e Celle di San Vito, dove ancora oggi giovani e anziani parlano la lingua di quei cavalieri: il franco-provenzale. Faeto e Celle di San Vito rappresentano aree linguistiche molto particolari perché la lingua che si parla non è semplice francese, ma il francese che si parlava ottocento anni fa. Molte associazioni attive sul territorio cercano di preservare l’utilizzo del franco-provenzale. E da qualche anno anche la Provincia ha istituito anche uno sportello per la salvaguardia della lingua, favorendo la pubblicazione di libri in lingua e invitando studiosi da tutto il mondo(di Lorenzo Scaraggi)
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